Absentia. Le cose che non ci sono ma che avrebbero dovuto o potuto esserci è l’evocativo titolo del progetto sviluppato da due classi quarte del Liceo scientifico "Lorenzo Respighi" di Piacenza negli anni scolastici 2018-2019 e 2019-2020 nonché del convegno e della mostra inaugurata il 12 ottobre 2019.
L’ideazione, risalente all’insegnante di letteratura italiana Marta Rutigliano e alla collega di storia dell’arte Valentina Massari, ha consentito alla scuola di partecipare, vincendo, al bando per l’erogazione dei Fondi strutturali europei (PON) per il potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico.
Il tema preso in esame s’incentra su Luigi Moretti (Roma 1907 – Isola di Capraia 1973) uno dei più grandi maestri dell’architettura razionalista che a 25 anni, nel 1932, si trovò a progettare a Piacenza la Casa del Balilla poi G.I.L., divenuta dal 1947 sede del Liceo. Il bell’edificio negli ultimi anni è stato oggetto di adeguamenti e di restauri che ne hanno messo in rilievo l’architettura e hanno permesso di recuperare parte dell’apparato pittorico e musivo d’epoca che fu disperso dopo la Liberazione.
L’iniziativa ha coinvolto virtuosamente molte istituzioni locali oltre al Liceo quali l’Ordine degli architetti, la Galleria Biffi Arte, il Conservatorio Nicolini, la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, la Soprintendenza ABAP di Parma e Piacenza, l’Archivio di Stato, il Comune e la Provincia di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, Confindustria. Essa ha inteso rileggere i progetti di Moretti fondendo passato e presente grazie anche all’utilizzo della realtà virtuale o aumentata. Con i disegni originali ottenuti in prestito dall’Archivio centrale dello Stato, che conserva il fondo Moretti Luigi, gli studenti, con il supporto di tutor ed esperti, hanno costruito un modello in 3D di ciò che esiste nell’area del liceo; hanno creato virtualmente ciò che, progettato da Moretti, non fu poi realizzato ossia l’area sportiva, il sacrario e il teatro, rendendoli tridimensionalmente attraverso trompe-l’oeil e stereoscopia; infine hanno realizzato un videomorphing che ciclicamente trasforma l’ipotizzato teatro ovale nel Watergate Complex di Washington Dc, una delle ultime e più rinomate opere di Moretti. Un gruppo di studenti si è occupato della realizzazione grafica e delle installazioni multimediali, un altro gruppo delle ricerche d’archivio e del catalogo.
L’Archivio di Stato di Piacenza ha collaborato nelle ricerche e ha sostenuto il progetto realizzando il sito web Piacenza negli anni '30. Sviluppo urbano e culturale di una città che cambia volto che esamina la città negli anni Trenta soprattutto sotto l’aspetto urbanistico e architettonico. Per le descrizioni testuali e per le immagini ci si è avvalsi di spunti e di documenti conservati dall’Archivio di Stato, in particolare provenienti dall’archivio storico del Comune di Piacenza; in qualche caso ci si è rivolti ad altre fonti, digitali o a stampa. Il sito è stato realizzato utilizzando il software open source MOVIO, un kit per la creazione di mostre virtuali online messo a disposizione gratuitamente dal MiBACT. Il CMS permette la gestione di testo, immagini e multimedia senza richiedere specifiche competenze informatiche.
I temi presenti nel sito sono esplorabili attraverso tre diverse modalità: a) dalla pagina principale con l’ausilio di cartoline (box); b) dal menù laterale a cascata; c) attraverso un percorso virtuale a partire da una Carta planimetrica della città di Piacenza. Per facilitare la lettura contestuale è stata anche creata la rassegna Piacenza giorno per giorno, una linea del tempo che contrassegna alcune vicende significative e a volte curiose, non per forza le maggiori, del decennio 1930-1939.
Nelle pagine dedicate allo sviluppo urbano sono illustrate le discussioni che precedono l’approvazione del primo Piano Regolatore piacentino avvenuta nel 1935, le principali opere di bonifica, la costruzione delle case popolari, gli ospedali e gli ospizi, i mercati e naturalmente le scuole di vecchia o di nuova fondazione come il Liceo Ginnasio "Gioia".
Un’altra sezione è dedicata ai protagonisti, architetti, urbanisti e uomini delle istituzioni che hanno contribuito a cambiare in quegli anni il volto della città. Per gli architetti Luigi Moretti, Pietro Berzolla e Mario Bacciocchi e Giulio Ulisse Arata c’è un collegamento al portale nazionale degli Archivi degli architetti al quale l’Archivio di Stato ha fornito le relative schede. Infine le pagine sono corredate da una ricca bibliografia ed alcuni testi si possono scaricare in formato pdf.
Nella progettazione, nella ricerca del materiale e nella stesura delle schede testuali sono stati coinvolti tutti i funzionari dell’istituto mentre il direttore Gian Paolo Bulla ha revisionato il lavoro. Il sito, nato per scopi didattici e formativi, in realtà può diventare uno strumento per l’ideazione di itinerari turistici alternativi o semplicemente, per le suggestioni che evoca, un’occasione di scoperta di luoghi vissuti e frequentati ma in realtà poco conosciuti.
Per saperne di più
sito web Piacenza negli anni '30. Sviluppo urbano e culturale di una città che cambia volto
portale Archivi degli Architetti