Eternamente Charlot ricostruisce minuziosamente le molteplici sembianze assunte dal grande Mito chapliniano in un secolo intero, secondo le svariate manipolazioni e le molteplici utilizzazioni dei distributori, attraverso i film di montaggio e le antologie che costituirono un fattore assai importante per l'espansione del successo di Charlot, e delinea, perciò, una sorta di analisi al ruolo che questo buffo personaggio con la bombetta ha avuto per la cultura mondiale ed italiana in particolare, osservandolo da un punto di vista totalmente nuovo ed inedito: quello del suo pubblico delle risate collettive e contagiose.
Il libro ha inoltre «il merito di affidare ad un simpatico tono discorsivo un inappuntabile rigore filologico che lo rende preziosa e sicura guida ad una nuova comprensione del fenomeno Chaplin, fenomeno che per fortuna non riveste l'ammuffito carattere delle vecchie cose ma costituisce ancora stimolo vivo anche per noi persone di oggi e per la cultura non solo cinematografica del ventunesimo secolo» (Ernesto G. Laura, dalla prefazione).
Attraverso una accurata opera di catalogazione, ottenuta consultando materiali conservati nei fondi archivistici della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell'Archivio centrale dello Stato, il volume si occupa della fortuna dei film chapliniani nel nostro Paese ed analizza con attenta documentazione sia l'intervento della censura di Stato, sia l'opera di rimaneggiamento di tanti capolavori chapliniani brevi, rimontati da distributori fantasiosi a partire non dai negativi originali ma da copie spesso mediocri e soprattutto incomplete: il materiale veniva collegato da commenti “off” che inventavano una trama unificatrice di “corti” diversi, con l'aggravante che il commento “off”, sovrapponendosi alle immagini, spesso si intonava ad un modesto umorismo verbale che faceva a pugni con la comicità dei film stessi, affidata all'espressione visiva. A tal proposito, racconta André Malraux di aver visto in Persia un film che non esiste, dal titolo Vita di Charlot: «I cinema persiani sono all'aperto, sui muri che circondavano gli spettatori, dei gatti neri, acciambellati, guardavano lo schermo. Gli esercenti armeni avevano, con grande astuzia, realizzato un montaggio di tanti piccoli Charlot, e il risultato, un “Lunghissimo-metraggio”, era sorprendente: il mito allo stato puro». Chaplin è forse l'autore più “tagliato e rimontato” della storia del cinema, fenomeno che prende le mosse proprio dal Mito di cui riferisce Malraux, e che sembra raccontare perfettamente la modernità.
Altro filo conduttore di Eternamente Charlot è costituito dalla musica e dalle colonne sonore dei capolavori chapliniani. L'amore per la seconda arte accompagnò Charlie Chaplin per tutta la vita, sbocciando già al tempo della sua infanzia e rendendolo partecipe di quella categoria di compositori, che pur non avendo una formazione musicale di tipo accademico, sono riconosciuti come autori a pieno titolo.
Nel sito internet Italia taglia internet è consultabile la banca dati che raccoglie le informazioni più significative, tratte dai visti di censura, di ciascun film sottoposto alla revisione cinematografica dal 1913. In Italia ogni opera filmica deve essere sottoposta al vaglio delle Commissioni di revisione cinematografica per ottenere il nulla osta alla proiezione pubblica. Attraverso la documentazione presente negli archivi della Direzione Generale per il Cinema del Ministero è possibile procedere ad una mappatura completa delle opere. A partire dal settembre 1944, ad ogni pellicola sottoposta alla Commissione di revisione cinematografica (lungometraggi, cortometraggi, attualità, pubblicità) corrisponde un fascicolo contenente una straordinaria documentazione cartacea che permette di ricostruire le vicende censorie del film oltre a indicare tutti i dati tecnici ed artistici di ciascun titolo, italiano e straniero, distribuito nelle sale italiane. Purtroppo, per i film dal 1913 al 1943, presso la Direzione Generale per il Cinema, esiste solo il Registro di Protocollo, quindi le informazioni raccolte sono minime rispetto al periodo successivo (1944-2000).
L'analisi di molti "materiali non filmici", ossia della documentazione accompagna la produzione cinematografica permettendo di collocare nello spazio e nel tempo l'opera audiovisiva e scoprirne i segreti di fabbricazione, è stata possibile grazie alla banca dati consultabile nel Charlie Chaplin Archive, sito ufficiale del catalogo on-line che contiene l’intero archivio professionale e personale di Charles Chaplin scrupolosamente conservato negli anni, dagli esordi sui palcoscenici del music-hall inglese agli ultimi giorni della sua vita in Svizzera. 85631 immagini, 341 sceneggiature, 2201 manoscritti, 10292 lettere e migliaia di documenti tra cui diari di lavorazione, bozzetti, rassegna stampa, materiale pubblicitario, programmi di sala. Oltre 75 anni di documenti manoscritti e dattiloscritti, fotografie e ritagli stampa ripercorrono la carriera del più universale tra i cineasti, gettando nuova luce sulla sua carriera, la sua vita, ma soprattutto sul suo metodo di lavoro. Dai primi appunti manoscritti per un soggetto alle riprese del film, i materiali documentano tutte le fasi della lavorazione e dello sviluppo di un film o di un progetto mai realizzato. Poesie, testi, disegni, programmi di sala, contratti, lettere, riviste, souvenir di viaggio, fumetti, vignette, manifestazioni di encomio o di critica, i giorni migliori e quelli da dimenticare… il vasto archivio on-line permette di accedere a tutte le schede catalografiche dei documenti e di leggerne un assaggio.
Eternamente Charlot
Enzo Pio Pignatiello e Riccardo Colucci
Roma, Edizioni Pioda, 2015, pp. 276, ill., 8 tav. a colori, € 20
Per saperne di più
E. P. Pignatiello, Charlie Chaplin: la storia di un piccolo comico Inglese
Il sito Italia taglia
Il sito Charlie Chaplin Archive