L'incidente all'Archivio di Stato di Arezzo del 20 settembre 2018

La notizia della morte di due impiegati dell’Archivio di Stato di Arezzo e dell’intossicazione di un terzo lascia dolore e sconcerto in tutta la comunità archivistica. La redazione de il Mondo degli archivi si associa al cordoglio e esprime la propria vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti e all’intero personale dell’Archivio di Stato di Arezzo.

Cronache migranti. La disumanità di un documento

Epifania negativa e assuefazione all’orrore sono i due poli teorici attorno ai quali Susan Sontag nel 1973 definisce il rapporto fra i testimoni e i documenti. I primi a cui spetta l’elaborazione ed i secondi a cui al contrario spetta la costruzione della percezione del singolo e della memoria collettiva.

«Non mi piace mettere ordine alle cose» Del disordine fisico di archivi digitalmente descritti

Sono giorni che mi trovo a fare l’archivista con in testa alcune parole di Diane Arbus:
«Io mi adatto alle cose mal messe. Non mi piace mettere ordine alle cose. Se qualcosa non è a posto di fronte a me, io non la metto a posto. Mi metto a posto io»

Mondriaan l'archivista. La classificazione e la semplificazione: riflessioni sul tempo

Fra le sperimentazioni avanguardiste di primo Novecento l’esperienza di Pieet Mondriaan rappresenta una ossessione figurativa fatta di forma, segno e colore. Nel suo processo di creazione la semplificazione diviene un gesto profondamente conoscitivo. «L’aspetto delle cose in natura cambia, ma la realtà rimane costante». La sintesi ottenuta restituisce informazioni sul carattere tipico delle cose, trascurando o meglio eliminando la traccia del particolare e della connotazione.

Guerra, social e web archiving

La complessità dell’informazione, l’intensità della testimonianza, e il consolidamento della memoria sono oggi, consapevolmente o meno, generati e garantiti dalla percezione e dalla natura comunicativa.

Essere [o non essere] Archivista?

Tempo, abnegazione e risorse non corrispondono necessariamente a un sicuro privilegio. A chi oggi incontra difficoltà poco importa che un titolo di studio non sia mai bastato da solo, malgrado il valore, ad ottenere un lavoro. Che il suo conseguimento come il suo possesso siano sempre stati requisiti di abilitazione alla richiesta e mai di concessione d’impiego.

Un progetto

 flipboard icon

Login Form

Registrati e accedi per dialogare con "Il mondo degli archivi"


Per registrarsi e autenticarsi è necessario accettare i cookies.